Amis de la Micóoula
Chi siamo e cosa facciamo
Amis de la Micóoula è un’associazione nata nel 2008 da un gruppo di giovani di Hône che, attraverso la rivalutazione della Micóoula, il classico pane nero a base di farina di segale, noci, castagne, fichi e uvetta, punta a un obiettivo più vasto.
Esso comprende la riscoperta di una ricca tradizione locale, il recupero dei campi e degli edifici rurali – come i mulini, i forni, gli essicatoi – la rivalutazione dei villaggi, il ritorno dei giovani alle origini e soprattutto il coinvolgimento di tutta la comunità in un progetto legato al territorio.
Si profila, fra l’altro, l’ambiziosa proposta di ammettere la Micóoula nel novero dei prodotti DOP.
Il pane tipico
La Micóoula di Hône
Il procedimento di produzione, rigorosamente manuale, dalla semina, al raccolto, alla battitura, la macinazione al mulino del paese, l'impasto e la cottura al forno, rendono questo prodotto unico nel suo genere e nella sua bontà.
La Micóoula
Che cos'è e come viene prodotta?
L’origine della Micóoula si perde nel tempo, non si conosce di precisione l’anno in cui venne prodotta esattamente. Gli anziani che hanno di generazione in generazione tramandato questo prodotto, raccontano di un pane nero a cui venivano aggiunte castagne, uvetta, fighi e altri prodotti della natura per renderlo più ricco da consumarsi nel periodo di festa. Era l’antesignano del moderno panettone natalizio.
Gli ingredienti della Micóoula
La Micóoula, il pane tipico del Comune di Hône. Prodotto artigianalmente dai ragazzi dell’Associazione Amis de la Micóoula. Un pane nero povero, ma arricchito con i prodotti del territorio come castagne, fichi e uvetta.
Farina di frumento
La farina di frumento nasce dalla macinatura delle spighe di frumento. Il frumento è un cereale di antichissima coltura. Coltivato nei territori di Hône, il frumento viene seminato in autunno e raccolto tra giugno e luglio. Tramite la mietitura viene tagliata la pianta e successivamente si procede con la separazione dei chicchi dalla paglia e la pula.
Farina di segale
La segale appartiene al gruppo dei cereali e assomiglia al più noto frumento o grano. La pianta di segale predilige un clima freddo e proprio per questo è di facile semina nei territori valdostani. Un tempo era abitudine preparare il pane con la farina di segale. Si otteneva così un pane nero, per la tonalità bruno scura della segale, destinato principalmente all’alimentazione popolare.
Uvetta
L’uva sultanina ha degli acini più piccoli rispetto all’uva da vino e non presenta chicchi all’interno. Una volta essiccata assume un aspetto dorato. L’uva sultanina è molto nutriente e ricca di zuccheri: l’ingrediente perfetto per arricchire un pane povero.
Castagne
I castagneti popolano i boschi della Valle d’Aosta e la raccolta autunnale delle castagne è ormai tradizione da molti anni. Le castagne possono essere utilizzate per varie piatti come zuppe, per torte oppure possono essere macinate per farne farina. Nella Micóoula vengono aggiunte a pezzi come farcitura dell’impasto.
Fichi
Il fico è una pianta resistente, che si adatta a tutti i tipi di clima e territorio, e per tanto riesce a crescere anche sul territorio più freddo della Valle d’Aosta. Sono frutti succosi e molto dolci, che si conservano essiccati per un periodo più o meno lungo. Come le castagne, anche i fichi vengono aggiunti nell’impasto della Micóoula.
Noci
La noce è un frutto secco con un seme (raramente due) contenuto in un pericarpo legnoso o coriaceo. Si può dire che è un frutto autoctono del territorio valdostano, e utilizzano nel passato per la raccolta delle noci, ma anche usato dagli artigiani per fare sculture e mobilia di alto livello.
La Micóoula
Che cos'è e come viene prodotta?
L’origine della Micóoula si perde nel tempo, non si conosce di precisione l’anno in cui venne prodotta esattamente. Gli anziani che hanno di generazione in generazione tramandato questo prodotto, raccontano di un pane nero a cui venivano aggiunte castagne, uvetta, fighi e altri prodotti della natura per renderlo più ricco da consumarsi nel periodo di festa. Era l’antesignano del moderno panettone natalizio.
Gli ingredienti della Micóoula
La Micóoula, il pane tipico del Comune di Hône. Prodotto artigianalmente dai ragazzi dell’Associazione Amis de la Micóoula. Un pane nero povero, ma arricchito con i prodotti del territorio come castagne, fichi e uvetta.
Farina di frumento
La farina di frumento nasce dalla macinatura delle spighe di frumento. Il frumento è un cereale di antichissima coltura. Coltivato nei territori di Hône, il frumento viene seminato in autunno e raccolto tra giugno e luglio. Tramite la mietitura viene tagliata la pianta e successivamente si procede con la separazione dei chicchi dalla paglia e la pula.
Farina di segale
La segale appartiene al gruppo dei cereali e assomiglia al più noto frumento o grano. La pianta di segale predilige un clima freddo e proprio per questo è di facile semina nei territori valdostani. Un tempo era abitudine preparare il pane con la farina di segale. Si otteneva così un pane nero, per la tonalità bruno scura della segale, destinato principalmente all’alimentazione popolare.
Uvetta
L’uva sultanina ha degli acini più piccoli rispetto all’uva da vino e non presenta chicchi all’interno. Una volta essiccata assume un aspetto dorato. L’uva sultanina è molto nutriente e ricca di zuccheri: l’ingrediente perfetto per arricchire un pane povero.
Castagne
I castagneti popolano i boschi della Valle d’Aosta e la raccolta autunnale delle castagne è ormai tradizione da molti anni. Le castagne possono essere utilizzate per varie piatti come zuppe, per torte oppure possono essere macinate per farne farina. Nella Micóoula vengono aggiunte a pezzi come farcitura dell’impasto.
Fichi
Il fico è una pianta resistente, che si adatta a tutti i tipi di clima e territorio, e per tanto riesce a crescere anche sul territorio più freddo della Valle d’Aosta. Sono frutti succosi e molto dolci, che si conservano essiccati per un periodo più o meno lungo. Come le castagne, anche i fichi vengono aggiunti nell’impasto della Micóoula.
Noci
La noce è un frutto secco con un seme (raramente due) contenuto in un pericarpo legnoso o coriaceo. Si può dire che è un frutto autoctono del territorio valdostano, e utilizzano nel passato per la raccolta delle noci, ma anche usato dagli artigiani per fare sculture e mobilia di alto livello.
La Micóoula
Come nasce la Micóoula....
In ottobre avviene la semina nella quale la semenza viene distribuita a spaglio su tutto il terreno. In seguito la si ricopre con qualche centimetro di terra. In primavera vi è il massimo accrescimento della pianta, che durante l’estate raggiunge la colorazione dorata, degno dell’avvenuta conclusione della maturazione della segale del frumento.
Dopo un breve periodo di essiccazione i fasci vengono aperti per essere battuti. Posti su di un tavolato di legno vengono ripetutamente percossi con l’aiuto di appositi bastoni detti “manévròou”. I semi così fuoriusciti dalla spiga vengono messi nel van per essere separati da ulteriori impurità.
Anche gli altri ingredienti come le castagne vengono fatti essiccare nelle “grehhi” con l’aiuto del fumo. Fichi e uvetta vengono lasciati essiccare appesi in solai ben ventilati. I semi di segale e frumento vengono macinati nei mulini e da queste si ricavano le rispettive farine.
L’accensione del forno si effettua una settimana prima per permettere a questo di poter raggiungere la temperatura idonea, senza compromettere il corretto funzionamento di esso. L’impasto si prepara mescolando farina di segale e frumento con acqua e sale. All’impasto si unisce il lievito e lo si lascia riposare per circa un’ora. Si aggiungono poi gli altri ingredienti. Si informa e si lascia cuocere per circa un’ora e mezza.
Come nasce la Micóoula....
In ottobre avviene la semina nella quale la semenza viene distribuita a spaglio su tutto il terreno. In seguito la si ricopre con qualche centimetro di terra. In primavera vi è il massimo accrescimento della pianta, che durante l’estate raggiunge la colorazione dorata, degno dell’avvenuta conclusione della maturazione della segale del frumento.
Dopo un breve periodo di essiccazione i fasci vengono aperti per essere battuti. Posti su di un tavolato di legno vengono ripetutamente percossi con l’aiuto di appositi bastoni detti “manévròou”. I semi così fuoriusciti dalla spiga vengono messi nel “van” per essere separati da ulteriori impurità.
Anche gli altri ingredienti come le castagne vengono fatti essiccare nelle “grehhi” con l’aiuto del fumo. Fichi e uvetta vengono lasciati essiccare appesi in solai ben ventilati. I semi di segale e frumento vengono macinati nei mulini e da queste si ricavano le rispettive farine.
L’accensione del forno si effettua 5 giorni prima in modo graduale per permettere a questo di poter raggiungere la temperatura idonea senza compromettere il suo funzionamento negli anni. L’impasto si prepara mescolando farina di segale e frumento con acqua e sale. All’impasto si unisce il lievito e lo si lascia riposare per circa un’ora. Si aggiungono poi gli altri ingredienti. Si informa e si lascia cuocere per circa un’ora e mezza.
coming soon 2024..
28° Festa della Micóoula
Prodotti enogastronomici e artigianali della tradizione valdostana, cena a km0, cena di pesca e serate danzanti.
La Micóoula è un pane di segale e frumento, che si differenzia dal comune pane nero per la presenza altri ingredienti tipici come castagne, noci, fichi secchi, uva passa.
Il mercatino, evento principale della festa della Micóoula, si svolge l’ 8 dicembre, dal mattino. Durante la giornata gli abitanti di Hône propongono dimostrazioni di impasto e cottura del pane.
Il mercatino è composto sia da bancarelle enogastronomiche, sia da prodotti tipici dell’artigianato valdostano.
A contornare i giorni dell’8 dicembre, vengono organizzate serate danzanti, cene di prodotti tipici a km0 o cene a tema, quali l’ormai tradizionale cena di pesce.
Per la 26° edizione della Festa (2022), gli Amis de la Micóoula hanno pensato ad un programma tutto nuovo.tenetevi aggiornati sul sito
Ecco che altro fanno gli amis de la Micóoula
Gli Amis de la Micóoula si occupano anche di altre attività, come la coltivazione di patate, la pulizia del territorio e la collaborazione con le altre attività del Comune di Hône per l’organizzazione di eventi e manifestazioni.
Grano e Segale
Mietitura e trebbiatura
Durante il mese di luglio, ci occupiamo della mietitura e della trebbiatura della segale e del grano con cui faremo la farina. Grazie ai nuovi mezzi questa procedura è molto più veloce e performante, in passato questa operazione era manuale. Si tagliavano con le falci le spighe e si legavano assieme per fare dei mazzi (operazione che pratichiamo ancora adesso per i terreni montani dove i nuovi mezzi non riescono ad arrivare) e in seguito venivano battute con grandi bastoni per estrarre i semi dalla spiga. Infine si dovevano separare le impurità rimaste attraverso un’operazione: i semi vengono “setacciati” in grandi cesti di vimini.
I semi vengono messi a essiccare in appositi locali per eliminare l’umidità, dopodiché vengono macinati con mulini a pietra da cui si ricava la farina.
Patate
Mietitura e trebbiatura
Durante il mese di luglio, ci occupiamo della mietitura e della trebbiatura della segale e del grano con cui faremo la farina. Grazie ai nuovi mezzi questa procedura è molto più veloce e performante, in passato questa operazione era manuale. Si tagliavano con le falci le spighe e si legavano assieme per fare dei mazzi (operazione che pratichiamo ancora adesso per i terreni montani dove i nuovi mezzi non riescono ad arrivare) e in seguito venivano battute con grandi bastoni per estrarre i semi dalla spiga. Infine si dovevano separare le impurità rimaste attraverso un’operazione: i semi vengono “setacciati” in grandi cesti di vimini.
I semi vengono messi a essiccare in appositi locali per eliminare l’umidità, dopodiché vengono macinati con mulini a pietra da cui si ricava la farina.
Patate
Coltivazione di patate
Durante l’anno, oltre alla semina della segale e del frumento per la Micóoula, ci occupiamo anche di coltivare patata per i nostri compaesani.
Coltiviamo patate gialle e rosse nella campagna di Hône, mantenendo così puliti e attivi dei territori inutilizzati.
Nel mese di settembre raccogliamo le patate, le insacchettiamo e le usiamo durante la festa.
Patate
Coltivazione di patate
Durante l’anno, oltre alla semina della segale e del frumento per la Micóoula, ci occupiamo anche di coltivare patata per i nostri compaesani.
Coltiviamo patate gialle e rosse nella campagna di Hône, mantenendo così puliti e attivi dei territori inutilizzati.
Nel mese di settembre raccogliamo le patate, le insacchettiamoe le usiamo durante la festa
Territorio
Pulizia del territorio
Ci occupiamo anche della pulizia del territorio di Hône e delle sue frazioni. Ne approfittiamo per raccogliere la legna che utilizziamo per accendere il forno o per avere dei buoni territori dove seminare frumento e segale.
Territorio
Pulizia del territorio
Ci occupiamo anche della pulizia del territorio di Hône e delle sue frazioni. Ne approfittiamo per raccogliere la legna che utilizziamo per accendere il forno o per avere dei buoni territori dove seminare frumento e segale.
Castagne
Raccolta delle castagne
Nel mese di ottobre provvediamo a raccogliere le castagne nei dintorni di Hône, che ci serviranno poi durante l’anno per fare la Micóoula.
Una volta raccolte le castagne, bisogna provvedere ad essiccarle, dunque vengono distese su griglie sospese garantendo una corretta ventilazione.
ogni settimane vengono mescolate per rendere l’essiccazione omogenea.
Dopo circa 40 giorni le castagne saranno secche, dunque andranno pulite, privandole della buccia superiore e dalla pellicola rosso–bruna detta pula (pelosa).
Questo procedimento può essere fatto a mano, battendo prima le castagne dentro un sacco, e poi con l’uso di un coltello pulire le impurità rimaste.
Oppure viene eseguito con l’aiuto di macchine apposite.
Territorio
Raccolta delle castagne
Nel mese di ottobre provvediamo a raccogliere le castagne nei dintorni di Hône, che ci serviranno poi durante l’anno per fare la Micóoula.
Una volta raccolte le castagne, bisogna provvedere ad essiccarle, dunque vengono distese su griglie sospese garantendo una corretta ventilazione.
ogni settimane vengono mescolate per rendere l’essiccazione omogenea.
Dopo circa 40 giorni le castagne saranno secca, dunque andranno pulite, privandole della buccia superiore e dalla pellicola rosso–bruna detta pula (pelosa).
Questo procedimento può essere fatto a mano, battendo prima le castagne dentro un sacco, e poi con l’uso di un coltello pulire le impurità rimaste.
Oppure viene eseguito con l’aiuto di macchine apposite.
Granoturco
Il granoturco
Come con la segale e il grano , ci occupiamo anche della semina e della raccolta del granoturco. Nel mese di aprile seminiamo nei nostri terreni i semi delle pannocchie, durante l’anno provvediamo a pulire il campo della malerbe fino al mese di agosto dove finalmente le pannocchie saranno pronte per la raccolta . Esse verranno fatte seccare fino al mese di febbraio, successivamente si separeranno i semi dalle pannocchie e infine i semi, dopo essere puliti dalle scorie verranno macinati con i nostri mulini a pietra. finalmente si otterrà la farina con la quale si possono fare molteplici ricette, come quella più conosciuta: la POLENTA
granoturco
Il granoturco
Come con la segale e il grano , ci occupiamo anche della semina e della raccolta del granoturco. Nel mese di aprile seminiamo nei nostri terreni i semi delle pannocchie, durante l’anno provvediamo a pulire il campo della malerbe fino al mese di agosto dove finalmente le pannocchie saranno pronte per la raccolta . Esse verranno fatte seccare fino al mese di febbraio, successivamente si separeranno i semi dalle pannocchie e infine i semi, dopo essere puliti dalle scorie verranno macinati con i nostri mulini a pietra. finalmente si otterrà la farina con la quale si possono fare molteplici ricette, come quella più conosciuta: la POLENTA
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